Come le università possono proteggersi dagli attacchi informatici
Pubblicato su: 25 Lug 2019
Ultima modifica il: 24 Lug 2025
La criminalità informatica è una preoccupazione per ogni settore; tuttavia, negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo del numero di attacchi informatici alle istituzioni accademiche.
Il 70% delle università britanniche è stato vittima di attacchi di phishing e proprio la scorsa settimana gli studenti internazionali dell’Università di Manchester sono stati presi di mira con una truffa via e-mail. Diversi studenti hanno ricevuto una falsa fattura via e-mail con la richiesta di pagare i servizi obbligatori per il loro arrivo a Manchester.
Questo è stato seguito da un sofisticato attacco informatico all’Università di Lancaster. I dati dei candidati ai corsi di laurea per il 2019 e il 2020 sono stati violati e anche i sistemi di registrazione degli studenti sono stati violati durante l’attacco. L’università ha immediatamente informato gli studenti colpiti e ha segnalato la questione all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Information Commissioner’s Office (ICO).
Purtroppo questo problema non è affatto limitato al Regno Unito. Il Il Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti ha recentemente annunciato che gli hacker hanno violato 62 college e università in tutto il paese. Sfruttando una vulnerabilità del software, gli aggressori sono riusciti a ottenere l’accesso ai sistemi universitari e a creare falsi account di studenti a scopo di lucro.
I danni di questi attacchi informatici possono essere di vasta portata. Oltre alle sanzioni finanziarie imposte dai requisiti normativi, la reputazione dell’università può essere significativamente danneggiata. Questo può, a sua volta, influire sui potenziali flussi di reddito, in quanto potrebbe essere più difficile ottenere finanziamenti o attirare organizzazioni/governi a partecipare a nuovi progetti di ricerca.
Perché le università sono un obiettivo così interessante?

Le istituzioni accademiche sono diventate un bersaglio sempre più attraente per i criminali informatici a causa della ricchezza di dati personali in loro possesso. I dati personali, come il nome, l’indirizzo, il numero di telefono, la data di nascita, le informazioni sul conto bancario e i dati della patente di guida, sono tutti forniti dagli studenti quando si iscrivono a un corso. Se gli hacker riescono a ottenere l’accesso a queste preziose informazioni, possono utilizzarle per commettere frode d’identità o di fare soldi vendendoli a terzi criminali.
Oltre a questo tesoro di informazioni, le istituzioni accademiche gestiscono anche ingenti somme di denaro, come le tasse di ammissione, i fondi per la ricerca, le buste paga e i budget specifici dei dipartimenti. Gli hacker utilizzeranno sofisticati Truffe BEC e e-mail di phishing per cercare di entrare in queste reti preziose e potenzialmente molto redditizie.
Le università hanno inoltre infiniti punti di accesso, politiche IT diverse tra i vari dipartimenti, ricerche finanziate dal governo e un elevato numero di utenti connessi. Le istituzioni accademiche non sono regolamentate come le infrastrutture critiche o le istituzioni finanziarie, quindi offrono molti punti deboli da sfruttare.
Uno dei modi più semplici con cui gli hacker possono infiltrarsi in una rete è prendere di mira gli studenti. Gli studenti passano più tempo online di qualsiasi altro gruppo di utenti di internet e quando iniziano a frequentare l’istruzione superiore, hanno una grande quantità di dati di accesso e password da ricordare. I criminali informatici sanno che questo è un momento in cui gli studenti sono vulnerabili, il che li rende il bersaglio ideale per un attacco online.
Il phishing tende ad essere il metodo di attacco preferito e il modo più semplice per indurre gli studenti a rivelare i propri dati personali. Alcune delle truffe più comuni includono e-mail di phishing progettate per sembrare richieste di borse di studio o di sussidi. Quando lo studente clicca sul link all’interno dell’email, viene reindirizzato a un sito di sito web di phishing in cui viene chiesto di inserire i dati del proprio conto corrente per ricevere il finanziamento.
Anche le truffe sui social media sono cresciute di importanza e gli studenti vengono tipicamente presi di mira con post “per arricchirsi velocemente” o con la notizia che il loro account è stato sospeso in attesa di ulteriori provvedimenti.
Come possono le università proteggersi da un attacco?

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