Doxxing: la strumentalizzazione dei dati personali
Pubblicato su: 30 Set 2019
Ultima modifica il: 6 Nov 2025

Comprendere i rischi del Doxxing e dell’uso improprio dei dati
Negli ultimi anni, il pubblico è diventato sempre più consapevole del valore dei dati personali. L’ascesa dei social media, le ripetute violazioni dei dati e gli incidenti come lo scandalo Facebook Cambridge Analytica hanno messo in luce la quantità di informazioni personali disponibili online e il modo in cui possono essere sfruttate.
I dati sono diventati un bene prezioso, non solo per il guadagno economico ma anche per le molestie e le intimidazioni. Questo è particolarmente evidente nell’aumento del doxxing.
Il doxxing è la pratica di ricercare e pubblicare le informazioni personali di qualcuno per metterlo in imbarazzo, molestarlo o esporlo ad azioni legali. È diventata una grave minaccia online e ha rovinato delle vite.
Il termine “dox” è nato più di dieci anni fa, inizialmente utilizzato dagli hacker per vendicarsi dei rivali esponendo informazioni private e allertando le autorità. Oggi il doxxing è diventato molto diffuso. Con la grande quantità di informazioni personali online, chiunque può essere preso di mira.
Anche se eticamente discutibile, il doxxing non è illegale se le informazioni sono disponibili pubblicamente. Diventa illegale se ottenuto tramite hacking. Le leggi potrebbero evolversi man mano che il doxxing diventa uno strumento per screditare individui, governi e istituzioni.
L’armamento dei dati
Una tendenza preoccupante è l’utilizzo dei dati personali per attacchi a sfondo politico. Ad esempio, il gruppo di hacktivisti Anonymous ha esposto le informazioni di oltre 7.000 funzionari delle forze dell’ordine. Tra gli attacchi di alto profilo ricordiamo l’hack di Sony Pictures del 2014, in cui gli hacker nordcoreani hanno pubblicato dati aziendali sensibili, causando danni per 41 milioni di dollari.
Più recentemente, a Hong Kong, sia i manifestanti che i sostenitori del governo si sono scambiati doxx, evidenziando le gravi conseguenze e la crescente diffusione di questi attacchi.
Come evitare di essere vittima di un doxx
Il doxxing non riguarda solo le celebrità o i politici, ma anche le persone comuni. Per proteggerti, prendi in considerazione queste misure preventive:
- Usa una VPN – Cripta il tuo traffico internet e nascondi il tuo indirizzo IP per proteggere la tua posizione.
- Evita i pulsanti di accesso singolo – L’utilizzo di “Accedi con Google/Facebook” può esporre le informazioni personali legate ai tuoi account.
- Mantieni le informazioni WHOIS private – Se possiedi un dominio, nascondi i dati personali dai database pubblici: WHOIS
- Regola le impostazioni sulla privacy dei social media – Rivedi regolarmente e rafforza i controlli sulla privacy.
- Crea più indirizzi e-mail – Usa e-mail separate per siti diversi per ridurre i rischi.
- Sii cauto con i link e gli allegati – Evita gli attacchi di phishing e i malware come Doxware, che minacciano di divulgare i dati personali.
- Usa nomi utente unici e password forti – Evita di riutilizzare le credenziali tra i vari siti; usa password o frasi di accesso complesse.
- Esercita il tuo diritto all’oblio – il GDPR ti consente di richiedere la cancellazione di dati personali, video o foto online.
Migliorare la consapevolezza della sicurezza informatica
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Domande frequenti su Doxxing e protezione dei dati
Che cos'è il doxxing?
Il doxxing è l’atto di condividere pubblicamente online le informazioni private di qualcuno senza il suo consenso.
Il doxxing è illegale?
Il doxxing è legale se le informazioni sono disponibili pubblicamente, ma illegale se ottenute tramite hacking o metodi illegali.
Come posso prevenire il doxxing?
Usa una VPN, password forti, più indirizzi e-mail e regola le impostazioni di privacy dei social media.
Che cos'è il doxware?
Il doxware è un tipo di malware che minaccia di rilasciare i dati personali a meno che non venga pagato un riscatto.