La maggior parte dei sistemi informatici contiene dati sensibili che appartengono a persone come clienti, dipendenti o terzi. Se questi dati vengono rubati o compromessi da un hacker, le conseguenze possono essere disastrose.

Le leggi sulla privacy dei dati in molte giurisdizioni prevedono sanzioni elevate. In alcuni paesi, i proprietari dei dati possono avviare un’azione legale contro l’organizzazione per ottenere un risarcimento danni.

Le organizzazioni possono incorrere in ingenti spese di notifica. Il danno alla reputazione è ulteriormente amplificato dalle leggi che impongono alle aziende di informare le persone quando le loro informazioni personali sono state compromesse in una violazione dei dati.

La professione legale ha il compito di proteggere i propri clienti e le organizzazioni riducendo al minimo gli effetti di questo tipo di situazioni.

Poiché la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati sono diventate parte integrante del nostro mondo digitale, le responsabilità relative a questi temi si sono manifestate anche nei contratti legali.

Prima del nuovo millennio, questi temi costituivano una parte molto limitata delle trattative contrattuali. Al giorno d’oggi, è frequente che si discuta in modo significativo del rischio di sicurezza informatica e delle responsabilità in materia di protezione dei dati. Entrambe le parti nelle trattative contrattuali sono fin troppo consapevoli dell’importanza di una mancata protezione dei propri interessi in queste aree vitali.

Gli avvocati coinvolti nella negoziazione di contratti commerciali hanno dovuto investire nella comprensione dell’impatto dei rischi posti dalla Cyber Security e dalle minacce alla protezione dei dati.

Di conseguenza, la professione legale si trova in prima linea nella comprensione dei più alti livelli di protezione dei dati, combinati con l’esigenza di implementare un approccio radicale nel modo in cui la sicurezza informatica viene considerata all’interno dell’organizzazione.

“Troppo spesso la protezione dei dati e la sicurezza informatica sono considerate questioni tecniche che richiedono una risposta tecnica, ma questo approccio ignora i danni operativi, finanziari e di reputazione che una violazione può causare. Se i dati aggiungono valore alla tua azienda, non lasciare che questa risorsa diventi una passività. Imponi una disciplina e una sicurezza e sfrutta il suo reale valore”. – Adrian O’Connell, Partner & Head of Contracts & Technology di Tughans Solicitors

Spesso questo si traduce in una consulenza legale che richiede alle organizzazioni di ottenere un’assicurazione per la sicurezza informatica per mitigare il rischio di un incidente di sicurezza. Questo ha portato a una crescita del mercato globale delle assicurazioni per la sicurezza informatica, che si prevede raggiungerà i 28,6 miliardi di dollari entro il 2026, secondo un recente rapporto pubblicato da Allied Market Research.

Come l’assicurazione auto, l’assicurazione per la sicurezza informatica ha valore solo dopo che il danno è stato fatto. La vera sfida consiste nell’evitare le violazioni dei dati e nel mitigare i rischi della sicurezza informatica, ove possibile.

Gli avvocati hanno un ruolo chiave nel promuovere il modo in cui queste due questioni vengono considerate a livello di consiglio di amministrazione. Possono vedere l’entità del rischio dal punto di vista contrattuale e sono in grado di tradurlo in un rischio aziendale reale che la funzione dirigenziale può comprendere. In questo modo il rischio di sicurezza informatica si trasforma da un problema informatico a un problema aziendale più ampio su cui i dirigenti possono intervenire prontamente.

Come costruire un piano di comunicazione e sensibilizzazione sulle politiche

Con la funzione legale interna sempre più coinvolta nelle principali decisioni strategiche relative a governance, rischio e conformità, è spesso responsabilità dell’ufficio legale promuovere una cultura della conformità e garantire che il personale adempia alle proprie responsabilità in materia di Cyber Security.

Per aiutare a formalizzare un approccio di “best practice” alla gestione delle politiche interne, OCEG ha prodotto un’utile illustrazione che illustra il ciclo di vita organizzativo della gestione delle politiche e l’ambiente di formazione.

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